Chi l’avrebbe mai detto che un’intera Nazione, forse tutto il mondo, avrebbe dovuto chiudersi in casa? E che quei piccoli apparecchi tecnologici sarebbero diventati finestre sul mondo?
Stiamo vivendo la più grande rivoluzione di esperienza dell’utente degli ultimi anni. La particolarità è che ciò riguarda la legittimazione della tecnologia nelle vite di ognuno di noi. Normalmente il percorso per l’inserimento e l’affermazione di un’innovazione tecnologica in un mercato richiede molto tempo e segue una sequenza di “adopter” molto ben definita:
si parte con gli early adopters, entusiasti dell’adozione di nuove soluzioni tecnologiche, passando poi ad un utilizzo più elevato da parte di un maggior numero di persone, per finire con la “maggioranza tardiva” ed i “ritardatari”, gli ultimi ad essere parte del cambiamento.
In ciò che stiamo vivendo oggi, se considerassimo il mondo digitale ed informatico come un un unico ambito, sarebbe un enorme rettangolo.
Che cosa significa questo? Tutto ciò implica che l’adozione di nuove tecnologie sia massiva.
Significa che persone di una generazione non digitale (ad esempio i nonni) si sono trovati a dover imparare l’utilizzo delle video-chiamate per contattare i nipoti o i figli. Che gli insegnanti universitari over 70 hanno utilizzato le live su Youtube per proporre le proprie lezioni.
Un’intera categoria di Late Majority o Laggards ha dovuto sperimentare la fruizione delle esperienze con nuove modalità mediate dalla tecnologia.
Non solo persone singole, ma intere strutture. Pensiamo ad esempio alla scuola nel periodo della quarantena come ha dovuto adattare le proprie modalità didattiche. Interi corpi docenti ed intere classi si sono trasferite su piattaforme digitali, anche quelli che ritenevano la tecnologia un mondo oscuro.
Queste generazioni, quelle odierne che stanno vivendo questo grande esperimento di tecnologizzazione, stanno anche vivendo una rivoluzione che li cambierà per sempre, sono le generazioni che si chiederanno: “Perché devo spostarmi da Bologna a Roma per un Master? Perché devo andare in aula quando posso avere la lezione direttamente a casa?”
Ci stiamo preparando sempre di più a quel futuro che sembrava così lontano. Per ora è stata solo una necessità che ha mostrato la chiusura che stavamo adottando nei confronti della digitalizzazione. Presto sarà la normalità!