Il grande sviluppo delle tecnologie comunicative le pone, soprattutto in questo 2020 caratterizzato dal distanziamento sociale, come parte fondamentale della nostra quotidianità incidendo di molto sulle relazioni e sui nostri pensieri. Le tecnologie pongono un modo nuovo di interpretare la realtà che viviamo. Tra queste l’e-learning è senza dubbio diventato parte integrante della nostra vita, o di quella dei nostri cari, e presumibilmente resterà anche quando tutto questo sarà finito, posizionandosi come soluzione valida per contrastare le molteplici difficoltà del mondo dell’apprendimento.
Ma cos’è precisamente l’e-learning e quali sono le sue funzionalità?
L’e-learning in linea generale racchiude nel suo significato l’apprendimento attraverso il web, ovvero Internet. La definizione ufficiale fornita da e-learning Europa lo descrive “l’uso di nuove tecnologie multimediali e di Internet per migliorare la qualità dell’apprendimento mediante l’accesso a risorse, servizi, collaborazioni e interscambi a grande distanza”, racchiudendo ogni aspetto della Formazione a Distanza (FAD) moderna.
L’e-learning moderno non viene identificato o circoscritto ad un’unica tecnologia o metodologia. Esso può comportare una varietà di soluzioni flessibili tra cui quelle citate in precedenza nella definizione ufficiale. La caratteristica comune riguarda il contesto che non può prescindere dal digitale e, una seconda caratteristica dell’e-learning, ovvero la distanza tra i fruitori.
L’ambiente del web permette di caricare materiali in forma digitale e modulare percorsi didattici in modo individuale, personalizzando i ritmi di apprendimento. È’ possibile stabilire rapporti di condivisione e di collaborazione con altre persone interagendo in una classe virtuale o in gruppi di lavoro online.
Tutto ciò introduce un concetto di cui si sta parlando molto ultimamente: la flessibilità. E’ il concetto alla base dello smartworking (non del telelavoro) che rende il lavoratore flessibile ad orari e luoghi avendo come unico focus l’obiettivo finale. Questo concetto è attribuibile anche all’e-learning da quando, nel 2005, Stephen Downes introdusse il termine ‘e-learning 2.0’, indicando il passaggio da una concezione trasmissiva e gerarchica di conoscenza ad una soluzione che pone al centro l’utente online in modo attivo. Ciò indica la partecipazione di quest’ultimo alla costruzione del suo stesso percorso didattico grazie alla gestione dei tempi, delle risorse e alla possibilità di intraprendere un apprendimento collaborativo grazie allo scambio diretto con i tutors e con gli altri utenti iscritti al corso.
L’e-learning può essere diviso in 2 categorie: SINCORONO E ASINCRONO.
La formazione sincrona riguarda una relazione formativa in diretta, dove docenti, studenti ed eventuali tutors sono collegati ad Internet contemporaneamente. Questo permette la formulazione di eventuali domande (e risposte connesse) in tempo reale, creando un contatto diretto tra tutti i partecipanti del corso. Gli strumenti utilizzati per interagire nella formazione sincrona sono le chat istantanee, le classi virtuali e le video/audio conferenze. Tutto ciò permette di replicare una situazione completamente immersiva, riproducendo quanto più fedelmente una situazione di aula fisica.
La formazione asincrona, invece, riguarda l’utilizzo di modalità di apprendimento che non sono live. Queste possono essere testi, immagini, video lezioni, test di valutazione, simulazioni e risorse online da consultare. Ciò rappresenta un vantaggio nell’apprendimento nella misura in cui ognuno può procedere secondo il proprio ritmo, per questo viene definito come ‘autoformazione’. La flessibilità di utilizzo è dunque il punto di forza di questa modalità, permettendo agli utenti di accedere al corso in qualunque momento e in qualunque luogo (anche se non hanno la possibilità di interagire live).
La soluzione migliore, e più diffusa, è la creazione di progetti formativi misti dove entrambe le modalità di apprendimento vengono rese fruibili agli utenti in modo da ricevere i vantaggi di ognuna ed avere un’esperienza completa. Creare un corso che si svolga live in determinati orari, sfruttando i punti di forza “sincroni” precedentemente elencati, e che comprenda il caricamento delle lezioni e materiali extra in un archivio, in modo da poterne usufruire anche in modo asincrono, è il modo migliore di coinvolgere gli utenti a 360°.
Ad ogni modo non c’è una che prevale sull’altra in termini qualitativi, tutto dipende dal bisogno di chi fornisce i corsi in quel momento, dall’attività che svolge e dalle necessità degli utenti.